Il CEO di Monzo costretto a lasciare a causa di disaccordi sull’IPO

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Secondo quanto riportato dal Financial Times, il consiglio di amministrazione di Monzo ha fatto pressioni sul CEO TS Anil affinché si dimettesse a causa dei disaccordi riguardanti i tempi di un’offerta pubblica iniziale (IPO) e i piani di espansione internazionale della società. La mossa ha preceduto l’annuncio di ottobre secondo cui Diana Layfield, ex dirigente di Google, avrebbe assunto la carica di CEO all’inizio del 2025.

Il conflitto principale ruotava attorno al desiderio di Anil di una IPO più rapida rispetto ai membri del consiglio che preferivano ritardare la quotazione per espandere ulteriormente l’impronta globale di Monzo e aumentare la sua valutazione. Monzo è stato valutato l’ultima volta a 5,9 miliardi di dollari durante una vendita di azioni secondaria dell’ottobre 2024 sostenuta da GIC, il fondo sovrano di Singapore, e StepStone Group.

Sotto la guida di Anil dal 2020, Monzo ha triplicato la propria base clienti portandola a 13 milioni e ha riportato 60,5 milioni di sterline di utili ante imposte. Tuttavia, la crescita è stata in gran parte limitata al Regno Unito. L’espansione dell’azienda negli Stati Uniti, lanciata nel 2021, si è arrestata, lasciando quasi tutti i clienti di Monzo con sede nel Regno Unito.

Layfield sarà ora responsabile della guida della strategia internazionale di Monzo e della preparazione del fintech per la sua eventuale IPO. Porta con sé una vasta esperienza di nove anni presso Google e oltre un decennio presso Standard Chartered, dove in precedenza ha lavorato al fianco di Anil.

Questo riassetto dei consigli di amministrazione evidenzia le pressioni cui sono confrontate le società fintech ad alta crescita mentre devono bilanciare un’espansione aggressiva con le richieste degli investitori e le complessità dei mercati internazionali. Questo cambiamento sottolinea la crescente tensione tra il rapido ridimensionamento e la sostenibilità a lungo termine.